martedì 5 maggio 2009

Le meraviglie di ogni giorno

Il buon Carletto chiede cosa ci meravigli.  Io resto sempre meravigliato dalla teconologia. La tecnologia mi meraviglia e mi commuove ogni giorno, non solo per quello che fa, ma per come ci ha cambiati.

Viviamo quotidianamente in quella che fino a cento anni fa sarebbe stata considerata fantascienza, e diamo tutto per scontato.  Ad esempio sono affascinato dagli aerei, questi colossi di alluminio, palazzi di dieci piani che si alzano in volo appoggiandosi sull’aria (!).

Penso che io e la mia generazione abbiamo visto luoghi, fatto cose, possediamo informazioni e un potere di scelta che tutti i miei avi messi insieme non hanno mai avuto, e che prima del ventesimo secolo sarebbero stati follia per l’uomo più ricco e potente della terra.

Poi scendo sulla terra e vedo le piccole cose: ogni tanto qui a Milano vedo ad esempio persone che non possono più muoversi e che però girano per la città sulle loro carrozzine elettriche, e mi commuovo, perché quelle persone hanno ritrovato, grazie a uno strumento in fondo semplice, almeno una parte di quella libertà che un accidente della vita gli aveva tolto, e con quella libertà hanno ritrovato la dignità che invece è negata a chi non può fare più nulla da solo, e allora penso che domani altre macchine saranno ancora più efficienti e che un giorno i limiti dettati dalla miseria e fragilità dei nostri corpi potranno essere superati.

Quindi penso a me, e penso che già almeno un paio di volte la mia sopravvivenza è stata frutto della mia data di nascita, del fatto che la tecnologia ancora rozza di cui disponiamo mi ha salvato la vita… e che tutte le sere io e i miei “compagni di viaggio” apriamo un barattolo per scrivere un'altra riga di questo incredibile libro di fantascienza, che stiamo vivendo, del quale avremmo fatto volentieri a meno di essere protagonisti, ma che è, nella sua drammaticità, senz’altro affascinante.

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