martedì 25 novembre 2008

Dalle cellule un nuovo obiettivo per i farmaci antivirali?

Un farmaco sperimentale ha curato i porcellini d’india infettati col virus di una febbre emorragica fatale, generando la speranza di un suo uso in un ampio spettro di malattie virali, incluse l’influenza, l’epatite C, l’HIV, Ebola e altre, secondo quanto affermato da ricercatori statunitensi.

questa è una strategia completamente nuova per creare farmaci antivirali” ha detto il dr. Philip Thorpe, professore di farmacologia all’Università del Texas, le cui ricerche sono apparse nella rivista “Nature Medicine”.
Thorpe ha spiegato che, invece di attaccare il virus direttamente, bavituximab, prodotto da Peregrine Pharmaceuticals, trae vantaggio da un meccanismo di difesa usato dal virus per nascondersi al sistema immunitario.
Quando le cellule sono attaccate da un virus, questo provoca l’emersione di una molecola grassa chiamata fosfatidilserina, che normalmente sta all’interno della cellula ed emerge all’esterno.
è come indossare gli abiti al contrario”, dice Thorpe.
Bavituximab, un anticorpo geneticamente ingegnerizzato, cerca e si attacca a queste molecole grasse, segnalandole in questo modo al sistema immunitario, che così può dar luogo al proprio attacco.

quando iniettato nel flusso sanguigno, bavituximab circola nel corpo fino a che trova queste molecole grasse emerse, e si lega a queste” spiega Thorpe.
nel caso di infezione virale, questo legame mostra una bandiera rossa al sistema immunitario, forzando lo sviluppo di globuli bianchi di difesa che attaccano le cellule infette [così evidenziate]”.

Thorpe ricorda che i farmaci antivirali “convenzionali” cercano di sfruttare alcune proprietà dei virus, ma vengono frequentemente sconfitti dalle mutazioni dei virus stessi.
Prendendo a obiettivo un aspetto [costante dei mutamenti] delle cellule infette dell’organismo ospite, bavituximab è meno probabilmente soggetto a perdere efficacia a causa delle mutazioni dei virus.

In questo studio, Thorpe e colleghi hanno valutato un gruppo di porcellini d’India in uno stato avanzato di infezione da una forma di virus della febbre di Lassa, una malattia che colpisce una parte dell’Africa occidentale.
La metà degli animali trattati con il solo farmaco sono stati curati. Nei porcellini in cui i ricercatori hanno usato il farmaco in combinazione con ribavirina (un farmaco che impedisce la replicazione virale) è sopravvissuto il 63% della popolazione.

Thorpe dice che questi risultati suggeriscono che il farmaco possa essere efficace [anche] su altri tipi di virus emorragici, come Ebola e Marburg.
Peraltro, questa emersione delle molecole grasse ricorre anche nelle cellule infettate da diversi altri virus, come influenza, vaiolo e rabbia.
La Peregrine Pharmaceuticals sta conducendo studi di Fase I su soggetti con epatite C e HIV, e studi più avanzati (Fase II) su soggetti con cancro. Steven King, presidente e chief executive della Peregrine ha dichiarato di ritenere che questo farmaco “abbia un potenziale straordinario”. Le ricerche sono co-finanziate dal National Institutes of Health USA.
La notizia originale è stata segnalata da Gexgex su Lilanew.

Su PubMed non c’è ancora letteratura sul farmaco in sé, ma tre articoli su questa particolarità delle cellule malate di “rivoltare il cappotto”, come dice l’intervistato. Su Clinicaltrials.gov ci sono invece un po’ di studi, sei, di cui uno solo nei pazienti HIV+,ma non in quanto tali, bensì in quanto affetti da HCV, si tratta di uno studio di Fase I per determinare sicurezza e tollerabilità del farmaco, insomma siamo un bel po’ agli inizi, ma il farmaco non sembra una sòla, o almeno il fabbricante sembra crederci, visto che gli altri studi sono in oncologia, e affiancati ai gold standard di trattamento… Questa è la pagina del fabbricante su Bavituximab come Anti-Virale E questa è una pagina sul meccanismo di funzionamento, comprensiva di un lungo filmato…

domenica 23 novembre 2008

L'eroe che abbiamo dentro

Un anno fa, uscivo spaventato dal Policlinico con la diagnosi "positivo".
Sono cambiate tante cose, non credo di essere diventato "migliore", solo ho capito che la vita continua, e che ci sia leggera o tragica dipende essenzialmente da noi.
E questo è il senso di questo post. Secondo me è una bella canzone.
Infonde coraggio e ricorda che, nei momenti peggiori, non siamo soli, se ci ricordiamo di credere in noi stessi.

Theres a heroC’è un eroe
If you look inside your heartSe tu guardi nel tuo cuore
You dont have to be afraidNon devi esser spaventato
Of what you areDi quel che sei


Theres an answerC’è una risposta
If you reach into your soulSe la cerchi nella tua anima
And the sorrow that you knowE la disperazione che tu conosci
Will melt awaySi dissolverà

And then a hero comes along

E allora arriverà un eroe
With the strength to carry onCon la forza di andare avanti
And you cast your fears asideE getterai le tue paure
And you know you can surviveE saprai che puoi sopravvivere

So when you feel like hope is gone

Così, quando senti che non c’è più speranza
Look inside you and be strongGuarda in te e sii forte
And youll finally see the truthE, in fondo, vedrai la verità
That a hero lies in youChe c’è un eroe che si trova in te

It's a long road

La strada è lunga
When you face the world aloneQuando affronti il mondo da solo
No one reaches out a handE nessuno allunga una mano
For you to holdPerché tu la prenda

You can find love

[Ma] puoi trovare l’amore
If you search within yourselfSe lo cerchi dentro te stesso
And the emptiness you feltE il vuoto che senti
Will disappearScomparirà

And then a hero comes along

E allora arriverà un eroe
With the strength to carry onCon la forza di andare avanti
And you cast your fears asideE getterai le tue paure
And you know you can surviveE saprai che puoi sopravvivere
So when you feel like hope is goneCosì, quando senti che non c’è più speranza
Look inside you and be strongGuarda in te e sii forte
And you’ll finally see the truthE, in fondo, vedrai la verità
That a hero lies in youChe un eroe si trova in te

Oh oooh
Lord knowsDio sa
Dreams are hard to follow[Quanto] i sogni sono duri da seguire
But dont let anyoneMa non lascia che nessuno
Tear them away, hey yeahLi getti via
Hold onTieni duro
There will be tomorrowCi sarà un domani
In timeE, in tempo,
Youll find the wayTroverai la strada

And then a hero comes along

E allora arriverà un eroe
With the strength to carry onCon la forza di andare avanti
And you cast your fears asideE getterai le tue paure
And you know you can surviveE saprai che puoi sopravvivere
So when you feel like hope is goneCosì, quando senti che non c’è più speranza
Look inside you and be strongGuarda in te e sii forte
And youll finally see the truthE, in fondo, vedrai la verità
That a hero lies in youChe un eroe si trova in te
That a hero lies in youChe un eroe si trova in te
Mhhh
That a hero lies inChe un eroe si trova in
You Te

venerdì 21 novembre 2008

Come nascono i nomi delle molecole

I nomi delle molecole sono curiosi...
Mi sono sempre chiesto che volessero dire... ad esempio negli anticorpi monoclonali, dove la "coda" può essere ZUMAB oppure XIMAB.
Sapevo già che i nomi delle molecole sono composti d'una parte di fantasia, e d'una parte che allude alla classe/funzione, così, grazie a Google, mi sono tolto lo sfizio...

ZUMAB è una parola nuova, un combinato che indica che ci troviamo di fronte a un anticorpo monoclonale umanizzato.
La classe è contrapposta agli XIMAB, che sono invece anticorpi monoclonali chimerici.

Tutti gli anticorpi monoclonali nascono dall'incontro tra l'anticorpo specifico sviluppato nel topo e la cellula del mieloma del topo (il mieloma viene usato perché essendo una cellula tumorale si replica pazzamente, in pratica è il lievito dell'anticorpo).La differenza tra i due è che i chimerici conservano ancora molto della struttura genetica del topo, sicché il corpo umano tende a reagire e a produrre anticorpi per gli anticorpi... le versioni umanizzate invece sottraggono una parte di questo patrimonio genetico murino all'anticorpo, e lo rendono quindi più "accettabile" per il corpo umano.
Se la curiosità vi rodesse vieppiù, suggerisco una interessante presentazione, qui.

venerdì 14 novembre 2008

Sette giorni coi pastiglioni

E così, sono passati già sette giorni. 

Quattordici pastiglie giù per il gargarozzo.  

Beh, poteva andare peggio, gli effetti collaterali ci sono, ma sopportabili e in diminuzione, al momento la cosa peggiore è un raffreddore degno della peste manzoniana che ha fatto la sua comparsa questo pomeriggio, bloccando le vie aeree come neppure gli ex dipendenti di Alitalia sanno fare.  

Oggi terzo prelievo del sangue e rapida capatina dal medico, perché devo avere gettato la ricetta dell’antidepressivo tra la carta straccia, è una settimana che gli do la caccia senza fortuna, a questo punto è l’unica risposta razionale.  

Vabbe’, chi vivrà starnutirà…

lunedì 10 novembre 2008

I miei primi pastiglioni

Eccole, sono le mie prime pastiglie.
La foto è penosa lo so, del resto cosa fare con un telefonino a fuoco fisso in una camera d’albergo dall’illuminazione così così?
Ho iniziato venerdì scorso, sono quindi al terzo giorno.
Come va?
Molto bene direi, così bene che sono quasi galvanizzato dalla cosa.
Gli effetti collaterali sono molteplici, ma mi paiono abbastanza contenuti.
Anzitutto l’equilibrio instabile, più marcato al risveglio, che però scompare man mano che ci si “scalda”.
Poi lo stordimento, questo sì bello forte, ma non sconvolgente, poiché in fondo gli antidepressivi ad avvio terapia danno più o meno lo stesso effetto… e poi anche questo tende ad attenuarsi lungo la giornata, scompare durante le attività “fisiche” o che in qualche modo ti coinvolgono, mentre è più evidente durante le attività intellettuali o quelle noiose… che spesso coincidono.
Infine i sogni: le prime due notti sono state favolose, i sogni, oltreché vividi erano proprio belli, ricchi di contenuti e insegnamenti (sì, insegnamenti)…

Inguaribile ottimista? 
Mi sforzo, la verità è che le medicine non mi fanno paura e non mi sento umiliato dal doverle assumere, sono anzi grato al mio destino per averne la possibilità, e questo rende tutto un po’ più semplice… spero solo che funzionino, questi costosi pastiglioni!, per l’intanto sono già al secondo esame del sangue: uno il giorno prima di iniziare, uno oggi, poi uno venerdì prossimo, poi un altro a giorni, infine uno a 28 giorni, da perfetta cavia di laboratorio, ma come dicevo questo pomeriggio non mi pesano, in fondo se sono così ottimista è perché sto sfruttando le ricerche fatte prima che arrivasse il mio turno, un po’ mi pare giusto rendere il favore…