domenica 16 dicembre 2007

La forza della vita

Per fortuna le bombe che cadono sulle tue certezze non lasciano macerie visibili per chi ti incontra, così non sei costretto a spiegare nulla del tuo umore così scostante, e degli incidenti nelle cose di ogni giorno.

Il tempo, grande medico di ogni ferita, e le incombenze di ogni giorno, rapidamente sgonfiano il bubbone della sofferenza: ogni giorno ha la sua croce no? E quindi non c’è poi tutto questo tempo per portare quella nuova di abete massiccio che Babbo Natale ti ha consegnato in anticipo una mattina di novembre.

Certo, il pensiero è ancora lì, tutti i giorni, ogni momento, basta una distrazione e torni a pensare al virus, al fatto che ti trova tanto comodo e non vuole proprio andarsene via (ha ragione la mia mamma a non apprezzare gli ospiti, ah, come ha ragione!).
Ma, per quanto non ti rassegni, giorno dopo giorno sei costretto a pensare anche ad altro, per fortuna.
E poi ci sono le pastigliette dell’antidepressivo, un vero miracolo. Il tuo medico di famiglia ti ha detto qualche mese fa, quando ti sei rivolto a lui perché l’ansia e il panico erano più forti del solito (la depressione ti accompagna da quando eri un bambino) “prendi questo, è meglio del Prozac”, ed era vero… tra tutti quelli provati, questo è l’unico capace di cambiarti proprio l’umore…

Ma, alla base, c’è quella che Vallesi chiama la “forza della vita”, quell’energia che sgorga da qualche parte e che, nonostante tutto, ti fa tirare avanti; non so come, ma quella forza l’ho sempre sentita, nonostante tutto, per fortuna.

Nessun commento: