giovedì 13 dicembre 2007

Sono diventato una cavia da laboratorio

Ho incontrato la dottoressa.
È una simpatica signora tra i 45 e i 50 anni, non male...
Ha provato a spiegarmi che erano un centro preparato e all'avanguardia eccetera... e io l'ho spiazzata parlandogli delle sue pubblicazioni scientifiche... poi gli ho spiegato che mi ero preparato su pubmed (il database americano che raccoglie gli abstract delle più importanti riviste scientifiche del mondo), e avevo visitato il sito americano degli studi clinici eccetera... insomma avevo già fatto le mie indagini... :-)

Ho fatto la visita in compagnia di uno studente di Medicina che è lì a studiare (l'ospedale è un polo universitario), di un giovane dottore tra i 35 e i 40 anni molto bello, di uno sciame di altre dottoresse, infermiere eccetera che sono entrate e uscite dallo studio...
diciamo che la privacy lascia un po' a desiderare, ma è tutta gente che incontrerò comunque nei prossimi mesi...

Il giorno prima mi ero mostrato un po' preoccupato di riuscire a liberarmi di questa visita in fretta, avendo io un treno in mattinata, la dottoressa se n'è ricordata, e così ha trovato il modo di farmi fare una nuova batteria di test il 24 dicembre mattina.
Si tratta di esami destinati a definire un "tempo zero" rispetto al quale valutare tutte le future evoluzioni: radiografia della colonna e DEXA per l'osteoporosi (le terapie hanno talora effetti osteoporotici), ecografia della carotide (le terapie hanno effetto sulla colesterolemia e quindi ci sono rischi di ostruzione carotidea), una nuova tornata di esami del sangue per fare i test di resistenza ai farmaci (così da sapere in anticipo cosa potrebbe non funzionare); in più farò esternamente un'ecografia dell'addome per vedere come sta il mio fegato...
Già che c'eravamo, la dottoressa mi ha chiesto il consenso all'utilizzo dei miei campioni biologici per lo svolgimento degli studi clinici cui partecipa il centro, consenso che ho ovviamente dato senza esitazione, e sarò quindi incluso nello studio osservazionale ICONA (significa che è uno studio non legato a particolari terapie) sui pazienti naïve, ossia mai sottoposti ad alcun trattamento farmacologico, insomma, mi sono procurato un secondo lavoro: da oggi faccio la cavia di laboratorio!

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