lunedì 11 febbraio 2008

Coming out odontoiatrico

Sono stato dal dentista.
È un bravo ragazzo, ha una buona mano, mi fa la fattura e fa pure dei prezzi onesti.
Cionondimeno, dirgli qualcosa in realtà non mi pareva necessario: lui è un professionista della medicina, sa bene quali sono le regole per non correre rischi e deve attenersi strettamente a quelle regole.

Solo che ognuno è fatto a modo suo e, allora, in una pausa l’ho presa alla larga:
senti, le punte del trapano e gli altri strumenti li metti in autoclave, giusto?
“esatto”
e invece i blocchi dei trapani? li disinfettate ogni volta che il paziente va via dallo studio?
“beh, non proprio, lo facciamo per il trapano dell’implantologia, sai c’è molto sangue in giro, invece per questi c’è uno spray”
e quindi ogni volta passate lo straccetto con lo spray?
Ci pensa e dice: “non sempre”
ecco”, gli dico io, “d’ora in avanti, quando finisci me, fai disinfettare anche i blocchi dei trapani
Non capisce.
sono sieropositivo
“Ah, va bene, mi spiace dev’essere una bella seccatura, comunque non preoccuparti, ci sono malattie peggiori”
Un po’ m’ha sorpreso, non ha fatto un plissé, sembrava assolutamente a suo agio e ha fatto il possibile per farmi sentire bene.
Al termine ha detto alla sua assistente di inviare il paziente nell’altro studio, immagino abbia disinfettato personalmente i corpi dei trapani.

Mi sento più leggero.
Un dentista non corre rischi, ma io pensavo ai corpi dei trapani, che sospettavo non fossero disinfettati con attenzione, l’ho sempre sospettato, da tutti i dentisti da cui sono andato. Magari è una paranoia, ma non avevo voglia di avere pure questo pensiero, così è meglio.

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