venerdì 23 novembre 2007

Succede.

Succede.
Una mattina scopri che la tua vita non sarà più la stessa.
Che probabilmente non invecchierai a fianco della persona che ami.
Certo, siccome sei in Italia, la tua
aspettativa di vita può essere anche di altri trent'anni, e in trent'anni succedono un sacco di cose... potresti addirittura dire che in fondo è un colpo di culo: c'è gente che muore d'infarto molto più giovane.
Ma, inevitabilmente, i tuoi progetti per il futuro cambieranno.
Non sei più "immortale", un bollino con la scadenza ti si è attaccato addosso e, anche senza data, ti ricorda quel destino di ognuno, che però gli altri possono far finta di dimenticare.E hai un problema in più, che non sai con chi condividere.


Ieri sera ho fatto la torta di mele, dovevo smaltire delle uova.
Ero stanco, scoglionato come spesso mi accade, ma tutto in realtà andava bene come non succedeva da anni…
Questa mattina ho scoperto che la mia vita non sarà più la stessa.
La paramedica del centro MTS è simpatica come un esattore del canone della TV, è la seconda volta che la incontro e già vorrei picchiarla, ma nell’economia della giornata non mi pare la cosa peggiore.
Trovo magari più seccante che la mia cartella sia lì, priva di ogni anche solo fittizia protezione, e che lei possa scoprire prima di me tutto della mia vita.
Comunque…

Aspetti pazientemente e poi, siccome il totalizzatore da pizzeria è guasto, anziché il tuo numero chiamano la tua data di nascita…
“Buon giorno”
“Buon giorno”
“Si accomodi, prego, il signor… giusto?”
“Giusto”
“Allora, ecco i risultati del test, devo dirle che quello per la sifilide è negativo e quello per l’HIV è positivo”, così, tranquillo e netto allo stesso tempo.
Incassi senza battere un ciglio, sei un professionista della comunicazione, quando incontri gli sconosciuti hai un sorriso fisso che neppure il botulino potrebbe garantire, e che non ti abbandona neppure in questo frangente.
“adesso dovremo fare un secondo testo con un altro metodi”
“sì lo so per escludere i falsi positivi”
“si esatto, anche se”
“immagino, si tratta di casi rari, il test di solito funziona”
“comunque non si deve preoccupare”
Animi il sorriso
“non è più come negli anni ottanta”
“sì, sì, lo so” ci manca solo che il dottore provi a rincuorarti
“insomma, non è ancora una malattia cronica ma abbiamo ottimi trattamenti”
“sì, certo”
Intanto ti stai già togliendo la giacca e ti tiri su la solita manica della camicia e, mentre il giovane dottore continua a spiegarti quali grandi progressi ci sono stati, che tutto è a carico del Servizio Sanitario Nazionale e che, se la presenza degli anticorpi sarà confermata, avrai anche l’esenzione dal ticket, una simpatica infermiera ti guarda fare una smorfia di dolore che inizia ancora prima della puntura.
“fa così male?”
“è più forte di me, faccio esami del sangue da quarant’anni, e ogni volta è peggio di quella precedente…”
In pochi minuti è tutto finito, ti ricomponi, saluti il medico che ti ricorda di presentarti a digiuno la prossima settimana, vai alla cassa ticket (tu non paghi un soldo, ma formalmente la cassa emette tanto di fattura che consente la distribuzione del tuo costo ai vari centri di spesa), torni al parcheggio, prendi l’auto e, sotto la pioggia milanese, torni a casa, carico di preoccupante euforia.
La vita è cambiata, l’hai capito?

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie per come ti sei raccontato, grazie per avermi aiutato a riflettere, grazie perchè anche io cerco di scegliere la seconda opzione.....se ce la faccio
tanti auguri di cuore

io ha detto...

ciao,
grazie per esserti fermat* a lasciare un commento... torna... presto ci saranno nuove puntate :-)
abbracci

Anonimo ha detto...

good start

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie